Il ritmo con cui stanno avvenendo i cambiamenti nell’ambito finanziario, fa ragionevolmente ritenere che l’attività di retail banking sia giunta ad un punto di svolta importante.
Revisione del business di retail banking
Nei prossimi anni (e non saranno tanti), quasi tutti gli istituti di credito dovranno rivedere in modo profondo le loro strategie di retail banking. E non saranno certo dei percorsi semplici, anzi. Di pochi giorni fa è la notizia che un colosso come Deutsche Bank sta prendendo in considerazione un taglio massiccio al proprio personale, di circa 20.000 posti di lavoro. Il piano è stato accolto malissimo dai mercati, che subito dopo hanno spinto il titolo del colosso tedesco verso un tonfo in Borsa. Anche questi sono i rischi delle sfide che necessariamente bisognerà affrontare.
Il caso della più nota banca tedesca però non è certo isolato, e anche in Italia si sta ridisegnando lo scenario del retail banking. I numeri della Banca d’Italia, pubblicati lo scorso mese di marzo, permettono di confrontare il 2018 con il 2017. Da un anno all’altro sono spariti 33 istituti su 538 (-6%). Il numero di sportelli è drasticamente calato. Ne sono scomparsi circa 2000, ne sono rimasti 25.400 (-7%). Il calo delle strutture si riflette in un calo dei dipendenti. Al 31 dicembre 2018 erano 278mila, circa 8mila in meno rispetto all’anno precedente.
Nuovi servizi sempre più richiesti
Il punto è che sono cambiati i servizi che vengono chiesti ai propri istituti. Sia sul fronte del risparmio che dell’investimento. Anni fa in quest’ultimo campo, le banche non avevano rivali al di fuori di loro stesse. Oggi che la richiesta di “collaterali” è cresciuta enormemente, le banche devono per forza dotarsi di una propria piattaforma trading gratis, perché la concorrenza di servizi di brokeraggio (anche quella non regolamentata) è spietata, dal momento che i cfd sono meno costosi per un investitore. Le banche online possono contare però su maggiore solidità, su un’offerta quantitativamente migliore e su un’assistenza più presente.
Lo scenario competitivo
L’attività di retail banking deve diventare più agile, più snella e meno burocratizzata che in passato. Deve acquisire una forte visione strategica del futuro ed evolvere i suoi modelli di business e operativi per adeguarli al mutato scenario competitivo e alle nuove esigenze dei clienti. Del resto se in Canada, su una popolazione di quasi 40 milioni di persone sono rimaste solo 70 banche e circa 8mila filiali, qualcosa vorrà pur dire.