Una delle più grandi e più importanti novità dal nuovo Governo guidato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, riguarda il mondo del lavoro e di conseguenza anche il sistema legato alle pensioni. Stiamo parlando della manovra che è meglio conosciuta come Quota 100, che stabilisce proprio la cifra di 100 come somma degli anni compiuti e quelli di contributi fiscali.
Questo genere di manovra entrerà in vigore a partire dal 1° aprile del 2019 e coinvolgerà tutti quei lavoratori in regola che hanno compiuto 62 anni di età e avranno versato almeno 38 anni di contributi entro il 31 dicembre el 2018. Posta così, la manovra Quota 100 sembra molto semplice da capire e attuare, ma non è così.
Con questo articolo vi spiegheremo in cosa consiste nel dettaglio la Quota 100, facendo anche delle distinzioni ancor più chiare.
Le quote minime prefissate
Abbiamo già parlato del fatto che Quota 100 consente di andare in pensione a chi ha già compiuto 62 anni e ha versato almeno 38 anni di contributi. Sono entrambe delle quote minime al di sotto delle quali non si può andare. Per fare un esempio, non ha diritto alle pensioni chi ha compiuto 63 anni e versato 37 anni di contributi, oppure chi ha 61 anni con 39 anni di contributi versati.
In ogni caso, si finisce di parlare di Quota 100 proprio quando si raggiunge almeno il requisito minimo dei 38 anni di contributi versati ma non sono ancora stati compiuti i 62 anni. Si inizia, dunque, a parlare di Quota 101 per chi ha versato 39 anni di contributi, Quota 102 per 40 anni di contributi versati e così via.
Per chi ha raggiunto entrambe le quote minime – quelle dell’età e degli anni di contributi versati – potrebbe non essere necessario od obbligatorio andare in pensione. Il Governo, infatti, ha pensato di elargire un bonus a chi decide di restare nel mondo del lavoro pur avendo i requisiti per ritirarsi: si tratta di un aumento dello stipendio del 33%.
Gli aggiornamenti: Sud batte Nord
Facendo una piccola indagine tra i lavoratori di tutta Italia che possono avere accesso al Quota 100, c’è una notizia che sembra quasi sorprendente. Esistono più persone aventi diritto al Quota 100 al Sud Italia piuttosto che al Nord: il 40% dei lavoratori che possono accedere a questo provvedimento, infatti, si trovano nelle regioni meridionali.
Appunti per i lavoratori privati
Esiste, per quanto riguarda l’applicazione della Quota 100, una piccola differenza tra i lavoratori pubblici e quelli privati. Nel primo caso, bisogna fornire un preavviso di sei mesi per poter arrivare alla prima finestra mobile di abilitazione per chi fa richiesta di andare in pensione. Questa finestra si apre il 1° luglio, ma bisognerà aderirvi già a partire dal 1° luglio.
Per quanto riguarda i lavoratori privati, anch’essi dovranno aderire all’opzione di Quota 100 a partire dal 1° aprile se avranno raggiunto i requisiti minimi entro il 31 dicembre scorso. Tuttavia, esiste per loro la possibilità di “aggregarsi” se la loro posizione non è ancora regolarizzata entro il 31 dicembre e va perfezionata nel corso del 2019.