Obbligazionario alla prova del Covid. Alti rischi e poche (ma buone) opportunità

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L’attuale contesto economico rimane fortemente incerto. Le conseguenze della pandemia continueremo a vederle per molto tempo, e per assistere a una ripresa robusta dell’economia serviranno probabilmente dei mesi. L’esempio eclatante lo mostrano i mercati, sia quello azionario che obbligazionario, dove i ripidi saliscendi sono all’ordine del giorno.

La crisi e il settore obbligazionario

Va detto che in questo scenario anche le banche centrali sono dovute andare ben oltre le proprie politiche per sostenere le economie. Hanno cioè varato misure che superano ampiamente gli interventi del 2008, ovvero dell’ultima grande crisi. In questo quadro complessivo ci sono grossi rischi, così come opportunità. Bisogna ammettere che un po’ precipitosamente, molti mercati si sono proiettati alla Fase3 con largo anticipo. La situazione più interessante riguarda il comparto obbligazionario, che sta manifestando tre aspetti principali.

I tre fattori di scenario

Anzitutto, la compressione dei rendimenti. Quelli nominali sono molto più bassi rispetto a quelli che c’erano prima della crisi. Invece i rendimenti reali hanno parzialmente recuperato (pur rimanendo inferiori a quelli pre-crisi). Questo significa che esistono opportunità di sovraperformance dei rendimenti reali in futuro.

In secondo luogo, la forbice rappresentata dagli spread si è ampliata in tutti i mercati del credito. Poi c’è stato un breve ritracciamento che però ultimamente si è interrotto nell’investment grade e nell’high yield. Si è disegnata così una candela hammer. Questo vale soprattutto nel settore dei mercati emergenti. Proprio qui potrebbero nascondersi quindi delle opportunità interessanti di rialzo.

Infine, bisogna tenere conto del “fattore dollaro“. La valuta americana ha sperimentato una forte ondata di volatilità, e nel complesso questo l’ha spinta a un livello più elevato rispetto a prima dell’inizio della crisi. Infatti nella fase acuta della pandemia, gli investitori sono andati a caccia di asset liquidi, e in questo senso il dollaro USD è il top del top.

Vincitori e vinti

Tenuto conto di questi tre fattori appena esposti, non è difficile immaginare che nel prossimo futuro i mercati creeranno pochi vincitori e molti perdenti. Chi saprà adottare un approccio flessibile, interrogandosi sulle decisioni di investimento e sulle proprie view e aspettative, probabilmente avrà maggior successo (senza dimenticare la componente fortuna).

Author: redazione

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