In questa prima metà del 2019, i metalli industriali hanno accusato una certa debolezza. Chi più chi meno, hanno vissuto un inizio d’anno con tendenza al rialzo ma successivamente c’è stato un adeguamento al ribasso.
Guerra commerciale e metalli industriali
Nell’ambito delle commodity, il complesso dei metalli industriali ha patito le oscillanti tensioni tra Stati Uniti e Cina sul fronte della guerra commerciale. Già lo scorso anno, i metalli industriali sono stati eccessivamente sottopesati perché i mercati temevano le ripercussioni sulla domanda globale degli attriti tra le due superpotenze. Nei primi mesi del 2019 sembrava invece possibile una schiarita, ma nelle ultime settimane l’accordo commerciale pare proprio non essere possibile a breve come inizialmente sperato.
Alluminio, rame e zinco
Tuttavia, per la maggior parte dei metalli industriali i “fondamentali” rimangono forti. Questo fa ritenere che alla prima vera schiarita sul fronte delle tensioni commerciali, potrebbero esserci forti balzi dei prezzi nel day trading. L’alluminio ad esempio, sembra aver toccato il fondo, anzitutto a livello di volumi scambiati. Al London Metal Exchange (LME) s’è generata una situazione di iper-venduto, che di solito è il preludio a un forte rimbalzo verso l’alto.
Ma una situazione simile la sta vivendo il rame. E che dire dello zinco? Sprofonda, malgrado le previsioni dell’International Lead and Zinc Study Group (ILZSG) che parlano di deficit quest’anno. La domanda che supererà l’offerta di 121.000 tonnellate, dovrebbe innescare una corsa al rialzo dei prezzi. Ma finora, come è accaduto per gli altri metalli industriali, anche i prezzi dello zinco all’LME hanno accusato un brutto colpo durante il mese di aprile. Inoltre, dall’esame della media mobile 200 periodi, la tendenza al ribasso non sembra sia vicina al termine. In altre parole, il metallo potrebbe non avere ancora toccato il fondo.
Il fattore Cina
Occhio alla Cina, nel frattempo. La politica monetaria e fiscale accomodante sta stimolando il credito. Storicamente, questo si traduce in nuovi progetti infrastrutturali, e quindi forte crescita nel settore delle costruzioni. Quelli che sono ad alta intensità di materie prime ed al complesso dei metalli industriali.