Medicina del lavoro

 

Per medicina del lavoro si intende tutto il mondo medico legato all’ambito aziendale. Nello specifico si parla di varie forme di prevenzione, diagnosi e cura di eventuali malattie, infortuni o problematiche simili, causate dal lavoro stesso.

Figura fondamentale in questo caso è il medico competente ossia il cosiddetto medico del lavoro.

A lui sono assegnati compiti strategici. Lo scopo è di poter garantire la sicurezza di tutti i lavoratori esposti a rischi professionali.

 

Di cosa si occupa il medico competente?

 

Il medico del lavoro è specializzato in medicina del lavoro. Si occupa di individuare sintomi che possano essere causati sul posto di lavoro quali:

• agenti chimici, come acidi forti o pericolosi e il modo in cui vengono metabolizzati dai i vari apparati, come ad esempio quello respiratorio e quello digerente
• il contatto con qualsiasi tipo di sostanza dispersa durante lavorazioni in azienda, correlata alle ripercussioni sul sistema nervoso, quindi sostanze aero-disperse di variabile tossicità intrinseca, le quali però una volta inalate possono dare conseguenze di vario tipo
• gli agenti di cui è noto che possono provocare malattie infettive in soggetti umani, inclusi batteri, virus, parassiti
• le radiazioni ionizzanti o non ionizzanti, di energia varia, raggi ultravioletti, raggi X, raggi gamma, il rumore, le vibrazioni, il microclima
• fattori di rischio psicosociali, come il fenomeno dello stress lavoro-correlato.

 

Il Medico del lavoro ha la responsabilità di valutare ed elaborare vari rischi ai quali viene esposto il lavoratore.

Quindi deve valutare i luoghi di lavoro per verificare che siano adatti rispetto alle norme prestabilite.

Ha l’obbligo di visitare il luogo di lavoro come minimo una volta all’anno. Deve effettuare le visite mediche quando lavoranti sono esposti a rischi specifici in base alla mansione svolta.

Oltre a quello deve siglare anche i certificati d’idoneità del lavoratore, avvisandolo anche ogni volta che si rende necessario rifare la visita.

 

Nomina del medico del lavoro

 

È obbligatorio nominare il medico del lavoro?

Possiamo dire che la questione dipende da questi fattori: il tipo di rischi dell’azienda e le mansioni che i lavoratori svolgono. Nonché dal numero di lavoratori coinvolti.

Questo viene definito in n base alle disposizioni del Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro e altre osservanze in materia della salute sul lavoro. Il titolare di un’azienda che dispone di un certo numero di lavoratori o stagisti può avere l’obbligo della nomina del medico del lavoro.

I casi in cui si deve nominare il medico competente o il medico del lavoro, dipendono inoltre dal tipo di rischi presenti in azienda.

Basandoci sulle previsioni normative, i rischi che obbligano la sua nomina sono numerosi da far risultare rari i casi in cui non è necessaria questa figura.

Ritornando al Testo Unico in materia sulla salute e la sicurezza sul lavoro, il medico del lavoro deve essere nominato nei seguenti casi:

• lavorazioni che prevedono la movimentazione manuale di carichi o movimenti ripetuti delle braccia
• lavoratori addetti al videoterminale per almeno 20 ore medie settimanali
• esposizione ad agenti fisici come rumore, ultrasuoni, infrasuoni, vibrazioni meccaniche, campi elettromagnetici, radiazioni ottiche, polveri e microclima
• esposizione a sostanze pericolose: chimiche, cancerogene, mutagene e sensibilizzanti
• esposizione ad agenti biologici
• lavoro notturno
• esposizione a radiazioni ionizzanti
• lavoro nei cassoni ad aria compressa
• lavoro in ambienti confinati
• lavori su impianti elettrici ad alta tensione
• posture incongrue
• lavori in altezza
• lavori soggetti a controllo di assenza di tossicodipendenza.

Per maggiori informazioni il sito del Centro Medico Milano Unisalus, i cui esperti hanno contribuito alla stesura di questo articolo, ha una sezione interamente dedicata alla Medicina del Lavoro.