Una discreta fetta di coloro che detengono grandi liquidità da poter investire, sebbene sia fiduciosa riguardo agli scenari futuri preferisce mantenere un’alta quota di liquidi in possesso. In sostanza, meglio evitare di cacciarsi nei guai, finché non ci sarà certezza del futuro.
Perché si conserva la liquidità
E’ questa la sintesi della ricerca trimestrale sulla fiducia degli investitori (“Global Wealth Management”), che ha coinvolto oltre 4.600 investitori e imprenditori facoltosi in 18 Paesi del mondo. Sebbene prevalga un clima di maggiore ottimismo sull’economia e sulle azioni, la preoccupazione che originano dalla lunghissima guerra commerciale, li spinge ad un atteggiamento più prudente. Il sentiment complessivo è migliorato, visto che il 53% degli intervistati ha espresso un giudizio positivo sull’economia globale. Ancora più fiducia si nutre nelle prospettive della propria specifica area geografica (61%). Crescono di un punto percentuale, al 56%, gli ottimisti sui titoli della propria Paese.
La guerra dei dazi e la paura della volatilità
Tutto bene, fin quando non si comincia a parlare della guerra tariffaria USA-Cina. Il 73% comincia allora a dire che questa guerra può creare troppa volatilità sui mercati. Per chi non sapesse che cos’è la volatilità, si può sintetizzare dicendo che è l’oscillazione dei prezzi, anche durante brevi lassi di tempo. Chiaramente, più cresce la volatilità più aumenta il rischio che l’investimento finisca fuori controllo (in bene o in male). Si comprende allora perché i grandi investitori non amino affatto la volatilità dei mercati, e quindi in tali situazioni abbiano spesso un approccio attendista accumulando liquidità.
Aree geografiche: Svizzera e Asia al top
Aspetto interessante del “Global Wealth Management”, è che mentre la fiducia in USA ed Europa è rimasta sostanzialmente stabile, quella in America Latina è calata (anche per via delle difficili situazioni di alcuni paesi), mentre sono balzate in avanti Svizzera e Asiatici. La fiducia nella propria economia degli investitori elvetici ha registrato uno dei maggiori incrementi, +6%. Se si potesse applicare l’indicatore RSI (quello che misura la forza relativa), saremmo in zona ipercomprato. Inoltre soltanto un terzo degli imprenditori dell’area ritiene imminente una recessione.
In Asia la fiducia nell’economia degli investitori è cresciuta nel terzo trimestre fino addirittura al 68%, dato notevole se si pensa che la guerra commerciale ce l’hanno dentro casa. Ma è anche vero che la liquidità ha segnato comunque un incremento di due punti percentuali, il 34%, il livello più consistente in tutte le regioni. Insomma, hanno fiducia, ma si comportano come se non ne avessero un granché.