Inflazione e reset sono parole che non dovrebbero avere niente in comune ma che nell’attuale scenario economico e finanziario assumono un ruolo sempre più correlato.
Gli ultimi anni sullo scenario economico e finanziario mondiale si sono susseguite criticità di livello globale che hanno portato il sistema valutario attuale ad una possibile svolta inimmaginabile per chi non si occupa in modo serio ed approfondito dell’andamento finanziario ed economico.
Già dai tempi della guerra dei dazi tra Cina e Usa si rilevavano segnali di criticità globale importanti, non per niente da quel momento in poi gli investitori più attenti cominciarono a proteggere il proprio denaro acquistando oro come bene rifugio.
Il prezioso metallo giallo è infatti un asset imbattibile durante le crisi più profonde di ogni tipo, oltre ad accrescere di valore in queste fasi è facilmente monetizzabile anche sotto forma di oro fisico potendolo vendere liberamente ad altri investitori o alle attività come questo compro oro di Firenze.
Già nel periodo delle tensioni commerciali tra Cina ed Usa la quotazione oro cominciò ad aumentare proseguendo la sua corsa al rialzo durante la successiva crisi causata dalla strategia del lockdown.
Un rally lungo tipico dell’oro fatto anche di fasi al ribasso, nel breve periodo, ma che andando ad analizzare il suo andamento negli ultimi 4 anni si vede chiaramente quanto sia salito il suo valore.
Oggi la quotazione oro si attesta ad un valore comunque superiore ai massimi storici precedenti del 2011 che arrivarono a quotare l’oro oltre i 1900 dollari oncia.
Anche le prospettive di alta inflazione che si profilano danno i presupposti per un periodo di rialzi del prezzo aureo, in considerazione che il prezzo dell’oro aumenta parallelamente ai costi di materie prime strategiche come l’energia che a cascata produce aumenti per ogni genere di bene che deve essere lavorato e trasportato.
Nell’attuale panorama economico e finanziario globale sembra che solo il valore dell’oro possa beneficiare di una situazione che abbina fattori negativi sia per l’economia reale che per il sistema finanziario che sembra essere arrivato di fronte ad una strada senza uscita.