Continua a macinare utili da record la Nestlé, leader mondiale dell’industria alimentare. Ma nel frattempo il colosso svizzero annuncia alcune svolte epocali con una impronta molto “green”. Prima tra tutte: l’addio alla scatola di plastica gialla per uno dei suoi prodotti di punta, il famoso Nesquik.
La svolta green di Nestlé
Tra poco scomparirà dagli scaffali dei supermercati la scatola gialla del Nesquik. La Nestlé ha infatti deciso di adottare un nuovo packaging, in cartone, per schierarsi nella lotta contro l’inquinamento della plastica (uno dei temi caldi per l’industria alimentare). L’obiettivo è rendere tutti i propri imballaggi riciclabili o riutilizzabili entro il 2025 (ricordiamo che secondo l’ONG Break Without From Plastic, il gruppo Nestlé è uno dei maggiori inquinatori del pianeta).
Il Nesquik (che cambierà anche come composizione, col 20% di zucchero in meno) sarà solo il primo di una serie di prodotti che cambieranno veste. Nella seconda metà del 2019 anche i famosi Smarties saranno confezionati senza plastica. Mentre a breve verrà lanciato il KitKat al tè verde Matcha.
Un’altra importante novità commerciale riguardo l’Italia, bisognosa di segnali incoraggianti riguardo alla produzione industriale. La nocciola perugina (la varietà “tonda francescana”) infatti ha stregato la Nestlè, che dal 2023 comincerà a utilizzarle per produrre il suo famoso “Bacio” (Perugina). Una grande opportunità economica per l’industria alimentare italiana e più in particolare per il settore dell’agricoltura umbra. Una prima sperimentazione del prodotto ha avuto esiti positivi: la nocciola umbra, come ingrediente principale del Bacio, si conserverebbe in maniera migliore, sarebbe più lavorabile e dagli aromi più intensi.
Un colosso che macina utili record
Il colosso svizzero dell’industria alimentare ha di recente annunciato i suoi dati commerciali relativi al 2018. L’azienda di Vevey (Svizzera) ha registrato un fatturato di 91,44 miliardi di franchi nel 2018, circa 18 miliardi di eurio secondo il cambio euro franco svizzero attuale. Si tratta di un valore superiore del 2,1% rispetto all’anno precedente. L’utile netto, anche grazie ad alcuni effetti straordinari, sono saliti a 10,468 miliardi crescendo addirittura del 40%. La spinta è giunta dal mercato di Stati Uniti e Cina, così come dall’incremento delle vendite di prodotti per la nutrizione infantile. E bisogna aggiungere che secondo il CEO Mark Schneider, il gruppo prevede un’ulteriore crescita. Sempre più verde.