Nell’articolo di oggi facciamo un confronto tra bussole. La chiave a bussola è sicuramente uno strumento indispensabile per ogni amante del fai da te, operaio o meccanico che si rispetti, permette di risparmiare un sacco di tempo e riduce lo sforzo necessario per avvitare o svitare bulloni, dadi e viti.
Sul mercato esistono bussole con caratteristiche differenti e non è sempre chiaro quale sia la più adatta alle esigenze del momento. Qui di seguito, esamineremo alcuni modelli nel dettaglio per capire quali sono i pro e i contro di ognuno.
Come funzionano le bussole
Il meccanismo di funzionamento delle chiavi a bussola è racchiuso all’interno del cricchetto. Si tratta di una ruota dentata che trasmette il movimento a una piccola sfera che è fissata da una molla. A queste è connesso un interruttore che, nella maggior parte dei casi, prevede due modalità.
Muovendo l’interruttore si può decidere se attivare il cricchetto con un movimento orario, oppure antiorario. L’interruttore ha lo scopo di bloccare il movimento della ruota dentata nella direzione opposta rispetto a quella in cui si gira con la mano.
In alcune bussole, l’interruttore è sostituito dalla superficie stessa del cricchetto che deve essere sollevata per invertire il senso di rotazione.
All’interno del meccanismo, le bussole sono gli innesti che si collegano al cricchetto e permettono alla chiave di attaccarsi all’elemento di fissaggio e di trasmettergli il movimento per serrarlo o allentarlo. Da qui proviene il nome comune che viene dato a questo strumento.
Modelli di bussole con pochi denti
Uno dei modi per distinguere i modelli di bussole è la quantità di denti presenti nella ruota dentata del meccanismo. Minore è il numero di denti, più questi sono spessi e resistenti.
Le bussole con pochi denti (solitamente 24) sono più resistenti e permettono di eseguire sforzi maggiori sul dado o bullone. Di contro, però, per far scattare il meccanismo da un dente all’altro è necessario compiere movimenti più ampi che richiedono quindi uno spazio di manovra maggiore.
Modelli con pochi denti
Maggiore è il numero di denti della ruota del cricchetto, minore è la loro dimensione.
Le bussole con molti denti (solitamente se ne contano 72) sono decisamente più fragili rispetto alle precedenti e uno sforzo eccessivo sullo strumento potrebbe causarne la rottura.
Il loro vantaggio, però, è che tale meccanismo riesce a svitare o avvitare gli elementi di fissaggio anche con movimenti minimi. Ciò rende le bussole di questo modello adatte per lavorare in luoghi difficilmente raggiungibili in cui non si possono eseguire movimenti ampi con la mano.
La dimensione delle bussole
Le chiavi a bussola non si distinguono solamente per la quantità di denti presenti nella ruota del cricchetto, ma anche per la dimensione degli innesti, le bussole vere e proprie.
Le chiavi 1/4 sono quelle con dimensioni più ridotte a cui possono essere agganciate bussole dai 4 ai 14 mm. Si tratta di chiavi a bussola davvero piccole che vengono solitamente usate per avvitare o svitare gli elementi di fissaggio dei dispositivi elettronici.
Le chiavi a bussola 3/8 accolgono inserti che vanno dagli 8 ai 22 mm. Non sono molto comuni; sono soprattutto adatte per lavorare sugli elettrodomestici, come quando devono essere smontati per sgomberare un appartamento.
Le chiavi più comuni sono quelle 1/2. Su queste, infatti, si possono usare bussole che vanno dagli 8 ai 32 mm, garantendo la possibilità di sceglierle in tanti ambiti differenti. Solitamente, sono chiavi di dimensioni medie; sebbene permettano di avvitare e svitare elementi di piccole dimensioni (8-10 mm), bisogna calibrare bene la forza per evitare di danneggiarli.
Infine, le bussole 3/4, le più grandi che usano inserti dai 19 ai 46 mm e si trovano negli stabilimenti per serrare o allentare i bulloni dei macchinari.