Il Gold Standard fu introdotto per la prima volta dalla Gran Bretagna e poi rimosso nel 1971 dagli Stati Uniti che furono l’ultimo paese ad abbandonare la convertibilità di legge tra dollaro e oro.
Sotto alcuni aspetti l’oro non ha mai perso il proprio ruolo di importanza primaria nonostante non fosse più direttamente convertibile dal sistema valutario questo è considerato essere una valida alternativa al denaro.
Gli stessi privati in possesso di oro possono monetizzarne il valore aggiornato alla quotazione del momento recandosi semplicemente presso uno dei tanti compro oro Firenze, ecc.
Quando nel 1815 fu introdotto il sistema del Gold Standard il mondo era ben diverso da quello attuale ed il valore dell’oro in circolazione poteva in qualche modo essere funzionale al sistema valutario.
In epoca moderna la convertibilità tra oro e dollaro era divenuta una ancora troppo pesante per il nuovo sistema finanziario che necessitava di volumi di valore che solo con una moneta senza vincoli era possibile sostenere.
Nascono così le monete fiat che vengono stampate alla bisogna senza nessuna merce che ne possano garantire il valore.
Nel frattempo l’oro uscito dalla fase del Gold Standard ha assunto il ruolo di bene rifugio per eccellenza, grazie alla sua affidabilità come mezzo per accumulare valore e ricchezza.
Moltissimi investitori tra cui le stesse banche centrali degli stati conservano gelosamente riserve auree, sia per dare credibilità che solvenza in caso di eventi economici destabilizzanti.
Un retaggio del passato che potrebbe tornare comunque utile nel caso che in futuro possa essere nuovamente adottato un sistema valutario che si basi su beni reali.
Un eventuale ritorno al Gold Standard non è una ipotesi fantascientifica se sei prende in considerazione anche il livello di criticità dell’attuale sistema basato sulle valute fiat.
Tra i paesi che potrebbero essere più pronti ad un ritorno al Gold Standard c’è sicuramente la Russia.
La Russia oltre ad essere una potenza economica ha un sistema finanziario che si basa ben poco sul sistema finanziario che si basa sui mercati azionari ma piuttosto su una economia solida sorretta da una abbondanza di materie prime e da forti rapporti commerciali con partner globali come la Cina.
Questo rende la Russia un paese già pronto ad un eventuale abbandono delle valute fiat, un percorso in parte già intrapreso da diversi anni una politica di dedollarizzazione delle proprie riserve a favori di una consistente crescita delle proprie riserve auree.