Vuotare lo scaldabagno per una giusta manutenzione dello scaldabagno: eccovi spiegata la motivazione per cui è importante effettuarlo, in quale periodo e i suggerimenti per svolgere l’operazione nel migliore dei modi.
Lo scaldabagno rappresenta una di quelle idee che riescono a rendere la vita quotidiana notevolmente più comoda e piacevole.
Difatti poter contare sulla disponibilità dell’acqua gradevolmente calda in ogni momento della giornata ti permette di avere un’agiatezza enorme che diversi anni fa era riservata soltanto alle persone maggiormente agiate, economicamente parlando.
Oggigiorno invece tutte le dimore dispongono di questo importante agio, ovviamente utilizzato in modo tale da riuscire a risparmiare mediante degli utilissimi espedienti.
Data la sua onnipresenza e rilevanza, dunque, risulta necessario sapere alla perfezione in che modo si deve utilizzare. Uno degli aspetti fondamentali per garantirti che continuerà la sua mansione con estrema efficienza è quello di provvedere al suo svuotamento in modo costante, solitamente ogni 3 anni.
Come si svolge l’attività di svuotamento dello scaldabagno
Prima di tutto devi cercare la cassetta del pannello elettrico oppure dei fusibili e devi inattivare l’alimentazione (se si tratta di un modello a gas, in tal caso si dovrà trovare il termostato). Nel primo caso stai cercando una piccola scatola sui toni del grigio con un portellino, di norma lo trovi appeso a un muro in un settore esterno della tua dimora o in alternativa nello scantinato o nello sgabuzzino. Invece nella seconda circostanza devi trovare un bottone di colore rosso che si trova sulla parte esterna dello scaldabagno.
Se hai un tipo di scaldabagno elettrico devi scollegare il circuito che serve per alimentare la caldaia.
Se al contrario disponi della tipologia a gas, bisogna girare il termostato impostandolo sulla dicitura spia pilota.
Come fase opzionale puoi spegnere i salvavita della caldaia, se non dovessi sapere di cosa si tratta, puoi andare a cercare il pulsante principale e smorzare tutto. Però devi essere consapevole che facendo così vai a togliere la corrente in tutta la tua casa.
Poi devi individuare la valvola dell’acqua fredda, di regola posta nelle vicinanze del tubo che permette di portare l’acqua all’interno della caldaia, per poi chiuderla girando in senso orario.
Ricordati che son presenti due tipologie differenti di valvole ovvero di formato sferico e quella a saracinesca, ma l’unico cambiamento primario è che il secondo tipo richiede una rotazione ulteriore e ha un blocco sia prima della chiusura sia quando si apre.
È importante rammentare pure che le valvole per le caldaie che non sono elettriche possono rimanere tranquillamente aperte.
Dopodiché si deve aprire un rubinetto dell’acqua calda per consentire di bloccare la creazione di vuoto nella struttura.
Applicare un tubo per innaffiare fino alla parte dello scarico selezionato per l’acqua. Se non hai provveduto prima a raffreddarla e hai intenzione di utilizzare dei contenitori, devi controllare dapprima se son fatti con un genere di materiale molto più consistente della plastica in quanto l’alta temperatura potrebbe rovinarli.
Poi si deve aprire il rubinetto di drenaggio per lasciar fuoriuscire l’acqua dalla caldaia, tirare verso l’alto la valvola di rilascio della pressione per assicurare che lo scorrimento sia continuativo e calmo.
Riempire un secchio con l’acqua tolta dalla caldaia e lasciarla posarsi lì per pochi minuti. Poi dovrai osservarla per verificare se è offuscata o se presenta dei depositi sul fondo. In caso affermativo dovrai continuare a svuotare la caldaia finché non sarà più così, altrimenti potrai fermarti prima.
Una volta fatto ciò hai terminato l’intera operazione di svuotamento.
Nei casi più difficili è necessario rivolgersi ad un idraulico o termoidraulico esperto, come ad esempio i tecnici di Roma di: https://www.idraulico-roma.me