La dinamica della domanda e dell’offerta di cotone, sta incidendo in modo profondo su questo mercato. La fase di surplus di produzione sta infatti deprimendo i prezzi, costringendo i produttori a stringere la cinghia.
Il problema del surplus di produzione
Nell’estate dello scorso anno, le attese di mercato per la stagione successiva evidenziavano una forte crescita dell’offerta, e quindi un aumento del surplus di produzione. Questa prospettiva ha infilato il mercato dentro una spirale ribassista, tant’è che il future sul cotone ha avviato un forte trend ribassista, che è durato fino a pochi mesi fa. Ad agosto i prezzi hanno toccato il valore minimo di 59,16 centesimi per libbra (livello più basso da marzo 2016), ma subito dopo c’è stato un inatteso rimbalzo, perché le prospettive di incremento dell’offerta sono state in parte disattese. In sostanza il raccolto è stato in crescita, ma ben al di sotto delle attese.
Questo ha consentito al future del cotone di rivalutarsi di circa il 17% dai minimi di agosto. Ma la festa è durata poco. Infatti a ottobre i corsi – dopo un pattern homing pigeon – hanno nuovamente invertito la rotta, perché in ogni caso il forte surplus rimane.
Scorte e livelli di output
Il problema serio sono le scorte. Nella stagione 2019-2020 infatti si sono attestate al 64% dei consumi stimati. Infatti la produzione mondiale per l’anno 2019-2020 è stimata a 122 milioni di balle e le scorte circa 80 milioni. Questo significa surplus di produzione di 8 mesi su 12. Era inevitabile che il mercato cominciasse nuovamente a esercitare una pressione sui prezzi.
Lo scenario dovrebbe rimanere questo per ancora un po’ di tempo, a meno che non intervengano fattori che provochino un netto calo della produzione. Un esempio può essere la volontaria riduzione dell’offerta da parte dei produttori, allo scopo di risollevare i prezzi. Imporre in sostanza un ordine stop buy sell alla produzione. Una cosa simile a quella che sta succedendo nel mercato petrolifero, dove l’OPEC è impegnato in una battaglia analoga. Un effetto analogo potrebbero averlo le condizioni climatiche sfavorevoli, magari in Asia che rimane sempre un interrogativo per le condizioni climatiche.
Questo però rientra nel campo delle ipotesi, che sono belle da fare ma chissà se si verificheranno poi. I fatti invece sono fatti, e dicono che al momento è più probabile che nei prossimi mesi il future del cotone possa scendere ulteriormente, schiacciato dal peso di una offerta ancora eccessiva.